BESSY: UN'ESPERIENZA OLTRE CONFINE... REGIONALE
05/11/2011
Ecco i Paesi partner del progetto:
Italia rappresentata da Azienda Usl 10 del Veneto, che è capo progetto, da Avis Regionale Friuli Venezia-Giulia, da Avis Provinciale Venezia e da Avis Regionale Emilia-Romagna e dalla Fondazione universitaria Cà Foscari di Venezia
Slovenia rappresentata dal Centro trasfusionale nazionale e dalla Croce Rossa
Croazia rappresentata dalla Croce Rossa e dall'Istituto di medicina trasfusionale
Albania rappresentata dal Ministero della Salute e dalla Croce Rossa.
Slovenia rappresentata dal Centro trasfusionale nazionale e dalla Croce Rossa
Croazia rappresentata dalla Croce Rossa e dall'Istituto di medicina trasfusionale
Albania rappresentata dal Ministero della Salute e dalla Croce Rossa.
Realtà territoriali che si sono consorziate in questo progetto per stabilire, nella zona dell'Adriatico, una rete sostenibile tra politici, operatori sanitari e ONG che si occupano della donazione del sangue. Per dare una risposta comune ai problemi dell'autosufficienza di sangue e della sua sicurezza. Quali gli obiettivi concreti? Individuare dei modelli comuni per il reclutamento di nuovi donatori, la loro fidelizzazione, le modalità organizzative della chiamata e della gestione dei donatori. Per sviluppare delle politiche governative nazionali e regionali che tendano a valorizzare la donazione di sangue in forma volontaria, anonima e gratuita e la promozione della solidarietà, per un utile scambio di esperienze e informazioni. Si formeranno dei gruppi di lavoro specifici, ognuno dei quali perseguirà un obiettivo, e ogni partner diventerà responsabile di un progetto. Le Avis, con capofila Avis Provinciale Venezia, saranno interessate al pacchetto di lavoro WP 4: “Modelli di monitoraggio e valutazione dell'efficienza e sicurezza del sistema di donazione”. Questa esperienza transfrontaliera, così definita perché coinvolge Paesi confinano con il mare Adriatico, è una novità per noi in Emilia-Romagna; ma è certamente interessante e arricchente. Dovremo lavorare sempre di più in sintonia con le altre realtà europee, per allargare le conoscenze e - perché no - esportare anche un po' della nostra storia regionale sul servizio trasfusionale, che è considerata un modello di efficienza e qualità.
Altra importante novità è che BESSY è stato interamente finanziato dai fondi europei - linea di finanziamento IPA Adriatic - e quindi le azioni programmate avranno la copertura economica senza dover ricadere sulle risorse dell'Associazione. Una bella opportunità questa, per le associazioni di volontariato che sono sempre ricche di idee e progetti ma molto meno di disponibilità economiche: l'Europa ha a disposizione risorse da impegnare in progetti specifici che rendono la “casa europea” qualcosa di più concreto e vicino alla nostra quotidianità. A breve sarà operativo anche un sito internet dedicato, peraltro in 5 lingue per avvicinare tutti i partner aderenti. Ve lo segnaleremo non appena sarà on line, per darvi l'opportunità di curiosare un po' in questo viaggio transfrontaliero.
Ezio Bordelot, Roberto Toffolon, Mariangela Da Re, Giuseppe Forchì e Silvia Peola è cominciato a giugno con due giorni di meeting a San Donà di Piave: nell'occasione è stato presentato il progetto e concordato il logo dell'iniziativa, che ci accompagnerà fino alla fine del percorso, individuato nell'agosto 2013.