Emergenza sangue

15/7/2010
EMERGENZA SANGUE, L'AVIS INVITA A DONARE
LA REGIONE E' SOTTO SCORTA DI SANGUE DI 300 UNITA'
IL PRESIDENTE AGOSTINI: “LA SITUAZIONE E' DAVVERO ALLARMENTE
 
 
Con l'arrivo dell'estate la necessità di sangue si fa ancor più indispensabile rispetto al resto dell'anno. Tanto più in questo periodo nel quale la regione Friuli Venezia Giulia è impegnata a far fronte alle esigenze di sangue nazionali attraverso il progetto Polmone 2010.
L'Avis regionale lancia quindi un appello a recarsi nei centri trasfusionali: la situazione è piuttosto delicata.
Numeri alla mano, si può parlare di emergenza considerato che all'appello, rispetto al 2009, mancano 300 unità di sangue, una situazione ben più critica rispetto al calo fisiologico che si registra solitamente nel periodo estivo.
Insomma, se da una parte ai donatori del Friuli Venezia Giulia è stata riconosciuta dal Centro nazionale sangue la capacità di far fronte alle esigenze, e proprio per questo la regione è stata scelta per il secondo anno consecutivo per il progetto di raccolta straordinaria, dall'altra i dati parlano chiaro: nei centri trasfusionali mancano scorte di sangue.
Siamo sotto scorta – ha dichiarato il presidente dell'Avis regionale, Carmelo Agostini – e quest'anno la situazione è davvero allarmante. Il calo fisiologico d'estate è prevedibile, ma questa volta mancano le scorte e dai dati in nostro possesso potrebbe essere una situazione che si ripeterà sempre più in futuro. Rivolgo dunque un appello a tutti i donatori, in particolare a chi non dona da tempo, e anche a chi ancora non è donatore, ma potrebbe diventarlo: nel periodo estivo, di ferie, andate a donare. Ce n'è sempre più bisogno”.
L'appello è rivolto anche ai datori di lavoro. Il donatore di sangue, infatti, ha diritto a un giorno di permesso retribuito quando va a donare sangue. Una conquista che l'Avis si sta vedendo sempre più compromettere.
Ci rivolgiamo ai datori di lavoro – ha sottolineato Agostini – affinchè permettano ai propri dipendenti di andare a donare. Ci rendiamo perfettamente conto delle difficoltà degli imprenditori, soprattutto in un periodo di crisi come questo, ma facciamo affidamento al loro buon senso e al loro spirito solidaristico: acconsentire alla giornata retribuita per un proprio dipendente che va a donare sangue è un gesto doveroso nei confronti della salute della comunità”.

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