Il 2015 sarà l’anno di inizio della donazione su prenotazione e chiamata

In assemblea, il presidente Avis provinciale di Pordenone Francesco Donno ha stilato un bilancio del 2014 e delineato gli obiettivi per il 2015

25/3/2015

Il 2014 si chiude con un pesante calo di donazioni in provincia di Pordenone: le donazioni sono state 9.660 contro le precedenti 10.539, 879 in meno pari al –8,34%, con l’allontanamento dall’ambìto traguardo delle 10.000 donazioni conquistate nel “lontano” 2011. Fortunatamente i soci donatori sono ancora in numero stabile, 8500 di cui 8200 donatori attivi, in rappresentanza di 30 sezioni Avis comunali. «Questi numeri, ovviamente, non hanno valore in assoluto» dichiara il presidente dell’Avis provinciale Francesco Donno «ma assumono una positiva connotazione in raffronto a quelli che sono stati i reali fabbisogni di sangue ed emocomponenti richiesti dal sistema trasfusionale provinciale». Al netto calo delle donazioni, infatti, non è corrisposta una carenza della disponibilità di sangue verso la sanità e gli ammalati, anzi vi è stata una situazione di equilibrio tra raccolta e richiesta di sangue. Inoltre le emoteche, i depositi ospedalieri di sangue ed emocomponenti, hanno abbassato il surplus di sangue e si è ottenuto un importante risultato: il sangue trasfuso ai pazienti è mediamente più fresco, riducendosi così l’età media del sangue trasfuso. Di contro, abbassandosi i livelli globali di raccolta e di scorta, sono diventati più evidenti le differenze per gruppo sanguigno: più a rischio lo zero negativo, surplus di B e altri meno utilizzati.

«Queste considerazioni ci portano verso una netta e obbligata assunzione di responsabilità come anche richiestoci dal sistema trasfusionale e dalla sanità regionale» prosegue Donno «Non c’è più il tempo per tergiversare, non possiamo più attendere rischiando la perdita dell’autosufficienza, dobbiamo incentivare a donare quanto e quando serve, dobbiamo procedere verso la donazione su chiamata. Allineati e convinti del principio della centralità del donatore, il contatto costante, solidale e motivazionale nei suoi confronti ci riavvicinerà nuovamente ad una donazione che risponda ancora di più alle reali esigenze degli ammalati».

Il 2015 sarà quindi l’anno in cui si inizierà a donare su chiamata: a fronte di una programmazione delle donazioni predisposta dai sistemi trasfusionali finalizzata al raggiungimento e al mantenimento della quota sangue per l’autosufficienza, a carico delle associazioni ci sarà la necessità di coprire progressivamente tale programmazione. «Voglio tranquillizzare i donatori» riprende il presidente dell’Avis provinciale «Questo nuovo modo di donare avverrà con gradualità nel processo di assegnazione dell’entità di posti dedicati alla prenotazione, la chiamata-prenotazione avverrà in modalità mista, sia mediante la creazione di un ufficio di chiamata associativo che gestirà la chiamata verso i donatori, sia mediante la prenotazione in autonomia da parte delle associazioni o da parte dei singoli donatori, il tutto connesso on il fabbisogno reale di sangue per quanto riguarda quantità, tipologia di donazione e gruppo sanguigno». Sarà comunque una svolta, come riportato nel titolo dell’assemblea “Una svolta… nel segno di Vittorio Formentano” «che vogliamo fortemente avvicinare all’appello del fondatore dell’Avis dott. Vittorio Formentano» riprende Donno «fatto sul Corriere della Sera per chiamare a sé i primi volontari che avrebbero iniziato questo grande progetto umanitario che si chiama Avis!»

L’Avis provinciale sta riservando un’attenzione particolare al coinvolgimento dei giovani, presentando in assemblea due progetti realizzati nella città di Pordenone. Il primo è “Tessere di Solidarietà”, svolto in collaborazione con il Centro di Aggregazione Giovanile Area19 e alcuni giovani della rete delle sei Comunali cittadine, dove alcuni professionisti hanno lavorato a fianco dei giovani lungo un percorso sia educativo che formativo, arrivando a realizzare un eco-mosaico sul muretto principale del piazzale di Largo Cervignano.

«Mosaico che lascerà un segno indelebile» riprende Donno «sia come presenza visiva nel quartiere sia come esperienza umana e solidaristica tra le persone che vi hanno partecipato». Il secondo è stato “Flash Blood”, un flash-mob svolto in collaborazione con il Gruppo Giovani Regionale in concomitanza con le Avis di tutta Italia «che ha portato un po’ di movimento e rumore giovanile avisino nella piazza principale in occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, anche qui con un’anticipazione formativa verso i giovani coinvolti».

Come da tradizione, in assemblea verranno consegnati 2 premi molto prestigiosi. Il primo premio “Elci Moro”, intitolato al fondatore dell’Avis Provinciale, andrà alla sezione distintasi in base all’andamento donatori-donazioni congiuntamente ai parametri di efficacia promossi dall’Avis Nazionale. Il secondo premio “Giovane Dirigente Avis”, molto importante in prospettiva futura, sarà consegnato al dirigente attivista giovane più meritevole.

«Dobbiamo comunque e sempre mantenere alta l’attenzione verso la promozione della donazione di sangue ed emocomponenti» vuole concludere il presidente Donno con un appello «L’autosufficienza rimane un obiettivo vitale verso il quale l’Avis continuerà a fare la propria parte a favore dei malati in cura nei nostri ospedali, che attendono trasfusioni di sangue, di emocomponenti o emoderivati, trapianti di organi, tessuti e cellule, per poter proseguire nella loro speranza di vita. Tutta la rete Avis, le sezioni Comunali per prime, tutte indistintamente, hanno indirizzato la loro operosità verso la promozione della donazione volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole, e hanno dedicato e sacrificato il tempo libero a questo volontariato che sa comunicare e diffondere nella comunità locale i valori della solidarietà, della gratuità, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute».

Il presidente Avis provinciale Pordenone

Francesco Donno

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