Allarme sangue in Friuli Venezia Giulia 2008

26/7/2008

E' allarme sangue in Friuli Venezia Giulia. Le scorte potrebbero scarseggiare già a settembre, pertanto risulta importante che i donatori – in particolare coloro i quali non donano da parecchio tempo – si rechino nei centri trasfusionali prima di partire per le vacanze. E' l'appello lanciato dal Presidente dell'Avis Regionale Carmelo Agostini.

Il problema è generalizzato a tutt'Italia – ha rilevato -. Il campanello d'allarme è arrivato addirittura dal Centro nazionale sangue del Ministero della salute ai centri trasfusionali nel quale si evidenzia la concreta possibilità che nei mesi estivi si configurerà una situazione nazionale molto precaria sotto il profilo dell'autosufficienza”.

Per incrementare le scorte di sangue al fine di garantire non soltanto l'autosufficienza regionale ma anche la possibilità di trasferire sacche alle regioni che ne evidenzino la necessità, l'Avis del Friuli Venezia Giulia sta agendo su più fronti. Fermo restando l'importanza della donazione da parte dei donatori attivi, l'associazione sta facendo leva sul coinvolgimento dei cittadini non comunitari, delle forze armate e sulla costituzione di nuove sezioni.

Si tratta di iniziative – ha spiegato Agostini – rivolte a sensibilizzare anche quelle fasce importanti e numerose della popolazione che sono tuttora distanti al dono del sangue”.

L'emergenza sangue non si ferma all'estate. Come rilevano i dati del Centro nazionale sangue, l'indice di donazione italiano dei globuli rossi è uno dei più bassi rispetto ai Paesi europei con un tenore socio-economico comparabile con quello italiano e, fermo restando l'assoluta necessità di reclutare in continuo nuovi donatori, soprattutto nella fascia d'età giovanile, risulta necessario produrre una disponibilità annua di 75 mila unità di sangue in più.

La difficoltà nel garantire sufficienti scorte di sangue è conseguenza anche della sempre maggiore necessità di questo importante elemento nelle sale operatorie.

Per curare patologie oncologiche – ha sottolineato il presidente regionale – risulta indispensabile una sempre maggiore quantità di sangue, pertanto è necessario garantire le scorte per non dover ricorrere, come già accaduto in diversi ospedali d'Italia, alla misura estrema: chiudere le sale operatorie per mancanza di sangue”.

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