Assemblea Nazionale Rimini
Si è tenuta a Rimini nei giorni 17-18-19 Maggio la 77^ Assemblea Nazionale dell' AVIS.
INTERVENTO DELEGAZIONE AVIS DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Signor Presidente, gentili delegate, signori delegati, prima di dare lettura dell’intervento della delegazione del Friuli Venezia Giulia, permettetemi di portare il saluto dell’Avis del F.V.G a voi tutti ma in modo particolare agli amici dell’Emilia Romagna a cui va anche il nostro grazie per la squisita accoglienza e per l’organizzazione di questa 77^ Assemblea. Sappiano gli amici dell’Emilia Romagna che gli siamo vicini in quest’opera di ricostruzione post sisma: come FVG abbiamo stanziato un contributo che aiuterà l’Avis di Poggio Renatico nella ricostruzione della loro sede.
Scusate se l’emozione dovesse farsi sentire, ma è la prima volta che intervengo in un consesso così ampio e qualificato da neo Presidente Regionale, ma tanto ha voluto il Consiglio Regionale affidandomi il compito di raccogliere il testimone lasciato da Carmelo Agostini; mi auguro, con il suo aiuto e quello del consiglio, di voi colleghi Presidenti Regionali e del Consiglio Nazionale, di poter portare avanti l’attività dell’Avis Friulana che vi assicuro non è poca cosa, ma la fiducia è tanta e sono certa che avendo rinnovato oltre il 70 % dei dirigenti l’entusiasmo dei nuovi sarà vincente.
Dopo aver ascoltato la relazione del Consiglio Nazionale, che condividiamo in quanto ha toccato tutte le problematiche associative, ma ha anche evidenziato cosa fare nel futuro e come fare coinvolgendo tutto il mondo Avis, posso assicurarvi che il nostro intervento non sarà una celebrazione di quanto fatto nell’ultimo anno, ma una piccola opportunità per cercare di poter lavorare ancora meglio per il bene dei volontari, degli ammalati e anche per creare una maggiore sintonia con le istituzioni spesso sorde o indifferenti di fronte alle nostre istanze.
Durante le nostre assemblee comunali, provinciali e regionale, abbiamo approvato un regolamento che crediamo vada rivisto partendo dal presupposto che il motore dell’associazione sono i volontari: è giusto che vi siano dei principi a quali attenersi e che questi vadano rispettati, ma crediamo che a volte usare il buonsenso possa essere il modo migliore per fidelizzare i donatori facendoli diventare parte attiva dell’associazione; Avis è indirizzata verso una burocratizzazione molto forte ma vincolarne il funzionamento in base a regole un po’ troppo restrittive forse non è la miglior soluzione specie poi se si tratta di realtà piccole come quella da cui proveniamo.
Lo stesso titolo “Generazioni in solidarietà” pone l’accento su quanto sia importante il rapporto fra generazioni in tema solidaristico: siamo un’associazione di associazioni e questo ci dà l’opportunità di lavorare su campi d’azione molto vasti ma soprattutto ci permette di realizzare la rete per la quale tanto in questi anni è stato fatto, pur non essendo ancora compiuta. Lavorare su progetti comuni, partecipare alla vita dell’associazione a tutti i livelli fa si che le esperienze non restino più circoscritte nei vari orticelli, ma diventino reali opportunità da sfruttare e da migliorare; su questo punto nella nostra realtà stiamo approntando un sistema che ci permetterà di lavorare in sinergia con le Avis di base, comunali e provinciali attraverso la creazione di un fondo destinato allo studio e alla fattibilità di progetti che ci permettano realmente di crescere insieme: è tempo di fare ciò che serve e quando serve.
Ed è qui che bene si inseriscono strumenti necessari per Avis quali: la Carta etica di Avis e il Libro bianco, che ci consentirà di avere l’osservatorio associativo e che dovranno diventare un sicuro punto di riferimento valoriale e strumentale per la condivisione di valori etici e non solo che ci permetteranno di lavorare anche con le istituzioni, nel rispetto dei patti e delle convenzioni con loro sottoscritte. Per fare questo però è necessario che vi siano dei dirigenti formati e pronti ad accogliere le sfide che ci troveremo innanzi, quindi è necessario puntare su:
◊ Formazione: che deve essere condivisa a tutti i livelli e sempre più mirata a temi precisi; fatta attraverso tavole rotonde, convegni e anche corsi residenziali. L’esperienza fatta dall’Avis FVG, dall’Avis Veneto, del Trentino e dell’Alto Adige, oltre che a preparare i futuri Dirigenti ci ha insegnato che si può programmare, progettare e fare attività assieme ottenendo risparmi e raggiungendo un più ampio target attraverso un maggior coinvolgimento degli associati.
◊ Giovani: il futuro dell’Associazione, promuovendo attività che li facciano sentire realmente parte e risorsa fondamentale dell’associazione e ascoltando con sempre maggiore attenzione le istanze che derivano dalla loro Consulta. C’eravamo posti l’obiettivo di far crescere i giovani: ebbene molti di loro sono oggi dirigenti attenti, sensibili e impegnati.
◊ Comunicazione: nuove strategie che ci permettano di essere “competitivi” e ascoltati da tutti gli interlocutori con i quali ci dobbiamo rapportare, vanno fatti nuovi interventi, nuove iniziative che facciano parte di un progetto nazionale e regionale capace di coinvolgere tutti e diventare sistema.
◊ Rapporti internazionali: attraverso il progetto “Bessy” stiamo vivendo un’esperienza significativa e unica assieme al Veneto, all’Emilia Romagna, all’Università Cà Foscari di Venezia, all’Azienda sanitaria N° 10, alla Slovenia, alla Croazia e all’Albania che si concluderà a fine anno e che ci ha consentito di acquisire una diversa visuale del problema sangue e di avere una visione unica sulle linee guida per l’autosufficienza di plasma ecc. Resta un fatto di estrema importanza: tenere per sé l’esperienza fatta sarebbe un errore, metterla invece a disposizione di tutti farà sicuramente crescere.
Lo stesso vale per il progetto America Latina, a cui si dovrebbe dare maggior impulso: è necessario rifinanziarlo non abbandonarlo specie ora che si intravede la possibilità di mettere a disposizione dei paesi che lo richiedono il fattore VIII e altri prodotti plasma derivati. L’azione di Avis è stata forte per raggiungere questo obiettivo: l’ammalato è tale in qualsiasi parte del mondo si trovi e ha il diritto di essere curato e curato bene; chiediamo pertanto un’azione decisa di Avis Nazionale e di Fiods su tutto e su tutti i progetti internazionali.
L’auspicio della delegazione del FVG è che la strada intrapresa negli ultimi quattro anni possa essere consolidata e che la rete diventi lo strumento per mettere ancora di più al centro della vita associativa il donatore, rendendolo consapevole che attraverso il suo gesto egli si fa portatore di stili di vita sani e che diventa il nostro miglior testimonial.
Permettetemi un breve accenno su Emo Servizi: secondo noi dovrebbe essere più collegata ad Avis Nazionale nelle scelte e nelle decisioni, spesso prese in modo frettoloso, e su alcune delle quali ci siamo astenuti, vedi l’acquisto della nuova sede perché ritenevamo e riteniamo tutt’ora che non sia un momento favorevole e non conoscendo i dati sull’andamento del primo trimestre 2013 non siamo certi che ci sia la garanzia economica su questa operazione.
Riteniamo inoltre che vadano riviste alcune cose sul suo funzionamento, specie sul fronte commerciale: in questo momento Emo Servizi opera solo per Avis mentre dovrebbe operare in tutto il mondo del volontariato, e anche la compagine che governa la società a nostro avviso andrebbe rivista nell’ottica dell’ingresso di altre Avis.
Concludo Presidente, ringraziandola per la completa relazione che resta un punto di partenza per il nuovo Consiglio Nazionale che nascerà da questa assemblea e per la quale fin da ora può contare sull’ appoggio di Avis Friuli Venezia Giulia. La ringrazio anche per la vicinanza che ci ha sempre dimostrato partecipando alle nostre iniziative, manifestazioni e convegni: anche questo è uno stimolo e un incoraggiamento a continuare.
La delegazione del FVG voterà a favore del bilancio e della relazione. Grazie.
Rimini, 18 Maggio 2013