Organizzazione del sistema trasfusionale - Il bilancio
Il bilancio del convegno AVIS_FIDAS di Palmanova

Il convegno organizzato congiuntamente dalle associazioni e dalle federazioni dei donatori di sangue, AVIS e FIDAS del Friuli Venezia Giulia, è stato il primo momento di approfondimento e di riflessione sulla situazione del sistema trasfusionale dopo la legge di riforma del servizio sanitario regionale, in prospettiva di un possibile nuovo piano regionale sangue.
Al convegno è intervenuta anche l’Assessore regionale alla salute, Maria Sandra Telesca, che ha ricordato la volontà della amministrazione regionale di dare attuazione alla riforma in tutti i suoi aspetti, compreso quello della medicina trasfusionale.
Ha portato il proprio saluto anche il presidente del consiglio regionale, Franco Iacop. Diversi interventi dei qualificati relatori che si sono susseguiti sono stati illustrati i modelli organizzativi della medicina trasfusionale della Catalogna (Miguel Lozano Molero, Hospital Clinic di Barcellona) e del Tirolo (Harald Schennach, Istituto centrale di medicina trasfusionale e immunologia di Innsbruck), nonché le prospettive future del sistema trasfusionale (Giuliano Grazzini, Centro Nazionale Sangue di Roma) e della lavorazione del plasma per la produzione di emocomponenti (Antonio Breda, Coordinamento Regionale delle Attività Trasfusionali del Veneto), oltre a definire il ruolo delle associazioni del volontariato all’interno del sistema trasfusionale italiano, dal punto di vista legale (Aldo Ozino Caligaris, Presidente nazionale FIDAS, e funzionale (Alberto Argentoni, Vicepresidente nazionale AVIS).
“L’organizzazione congiunta di questo incontro – precisa la presidente regionale di AVIS, Lisa Pivetta – da parte delle associazioni e federazioni dei donatori di sangue del Friuli Venezia Giulia è un’assoluta novità. A prescindere dai numeri delle donazioni e dei donatori di ognuna delle nostre associazioni, sui temi importanti, com’è appunto l’organizzazione del sistema trasfusionale regionale, l’impegno deve e sarà congiunto”.
Il presidente regionale di FIDAS, Feliciano Medeot, ha invece ricordato gli aspetti qualificanti che dovrà avere il prossimo piano sangue: “Come dirigenti associativi chiediamo all’amministrazione regionale che il prossimo piano sangue garantisca l’autonomia del servizio trasfusionale nell’organizzazione ospedaliera e, nel contempo, vengano mantenuti se non migliorati i livelli di eccellenza raggiunti grazie alla positiva cooperazione tra tutti gli attori del sistema”.